Google e il posizionamento delle pagine web

14 Mar, 2023 | Blog

Il posizionamento Google è un tema che sta a cuore a molti. Chi non vorrebbe vedere il proprio sito web comparire tra i primi risultati che il motore di ricerca ci mostra? Magari proprio a seguito di una ricerca fatta su un argomento anche poco attinente con il contenuto del sito? Se vendi servizi finanziari e un utente cerca su Google “mediazione finanziaria”, ti piacerebbe essere tra i primi dieci risultati che il motore di ricerca fa comparire? Io dico di sì! E questo è vero per tutti coloro, aziende e professionisti, che considerano il web – ed hanno ragione – una delle risorse strategiche per lo sviluppo o il consolidamento del proprio business.
Come ci puoi finire, dunque, tra i primi risultati di ricerca che Google mostra agli utenti? Pagare Google è una soluzione. Ma prima di arrivare a questo, e, comunque, in ogni caso, c’è dell’altro che possiamo fare. Anzi, che deve essere fatto se non vogliamo vanificare tutta la nostra presenza sul web, compresa quella che sosteniamo a pagamento.
Google scansiona le pagine del tuo sito web e gli attribuisce una sorta di punteggio. Più questo punteggio è alto, più le pagine del sito scaleranno la classifica dei risultati che Google mostra a seguito di una ricerca attinente. È questo punteggio che determinerà il ranking, ovvero il posizionamento all’interno dei risultati di ricerca, del tuo sito web. È tutto qui, e sembra avere senso. Ed è evidente che migliorare il posizionamento del tuo sito web ti darà dei vantaggi rispetto ai tuoi concorrenti. Chi fa una ricerca sul web difficilmente arriverà a consultare pagine di risultati successive alle prime quattro o cinque. Molto spesso non si arriva neanche alla terza. E in questo caso, puoi credermi, gli ultimi non saranno i primi! Chi è nelle retrovie non viene preso in considerazione.

 

 

Gli algoritmi che determinano il posizionamento Google del sito web

 

E come si fa a stare davanti? Ovvero, come si fa a piacere tanto a Google da farci comparire tra i primi risultati di ricerca? Qui le cose si fanno un po’ più complicate, anche perché da parte di Google c’è una certa riservatezza sul come funzionano i suoi algoritmi di valutazione di una pagina web. E se in passato i parametri che il motore di ricerca utilizzava per dare i punteggi erano pochi, oggi sono centinaia. Un aumento di complessità che, se rende le cose più difficili a chi realizza siti web, dall’altro ha come finalità quello di migliorare il più possibile l’esperienza di ricerca sul web fatta dall’utente. Del resto, la soddisfazione del cliente (in questo caso l’utente di un motore di ricerca) non è anche l’obiettivo di ogni imprenditore o libero professionista?

 

Cosa valuta Google del tuo sito web?

 

Per Google la coerenza tra ciò che il suo algoritmo restituisce come risultati di una ricerca e quanto si aspetta di trovare l’utente, che ha effettuato quella ricerca, è un fattore prioritario. Un primo modo che Google ha per raggiungere questo obiettivo è quello di valutare quali e quanti termini, coerenti con quelli usati nella ricerca e con i loro sinonimi, sono presenti nella tua pagina web. E poi ci sono i link, sia quelli in uscita dalla tua pagina per finire in altri siti, sia quelli che da altri siti web indirizzano verso il tuo sito, ovvero i cosiddetti backlink. Più sono i collegamenti a pagine che hanno, a loro volta, contenuti pertinenti rispetto alla ricerca effettuata, e più Google valuterà come rilevante e importante il tuo sito web rispetto a quella specifica ricerca.
Questi primi aspetti, ovvero i termini e/o i loro sinonimi presenti nella pagina e i link e backlink, sono certamente necessari a Google per capire se il tuo sito è o non è da mostrare tra i risultati di ricerca. Ma, come puoi comprendere, questo è solo l’inizio. Non dimenticare mai che Google elabora i punteggi dei siti attraverso una vera e propria intelligenza artificiale e tra i suoi obiettivi non c’è solo di mostrare all’utente una pagina coerente con la ricerca che ha effettuato, ma anche quello di fare in modo che aprendo quella pagina l’utente abbia una esperienza positiva. Un esempio? Se il tuo sito non è responsive, ovvero ottimizzato per essere navigato anche da uno smartphone o da un tablet, oltre che da pc, difficilmente Google lo mostrerà tra i primi risultati di ricerca, anche se il suo contenuto è pertinente.

 
posizionamento google
 

La qualità prima di tutto per posizionamento Google

 

Alla fine, quindi, quello che conta, anche e soprattutto per Google, è la qualità di contenuti e di organizzazione funzionale che riuscirai a dare al tuo sito web. A partire da quell’insieme di buone regole di realizzazione che chiamiamo SEO, ovvero proprio le soluzioni che possiamo mettere in campo per farci posizionare meglio da Google.

Se vuoi posizionare il tuo sito web nei motori di ricerca, il nostro staff è a tua disposizione.